martedì 15 maggio 2012

UN DECENNIO DI STAGNAZIONE IN ITALIA


Questa mattina sula televisione LA7 stavo sentendo la corretta analisi di Tobias Piller della Frankfurter Allgemeine Zeitung, con il quale sono frequentemente d'accordo, sulla mancanza di competitivita dell'Italia a livello globale.
Se pero' parli con un italiano medio, di questa cosa, poi l'italiano si offende.
Ma ci sono dei miti che devono essere sfatati.
Per esempio nessuno dice che l'Italia negli ultimi anni, dal 1998 al 2010, ha perso , in volume il 40% delle sue esportazioni, uno dei dati a livello globale peggiori come singola nazione, come si legge a pag 147 di "globalisation fractures" di Charles Dumas, Lombard Street Research o ancora, a pag 144, che l'Italia e' in una situazione di stagnazione dal 2001 ad oggi, con problemi forti elencati a cui rimando al testo in originale, il primo essendo la "absence of the rule of law".
Questo testimonia come sia un mito quello di un Italia forte con le esportazioni all'estero e come la moda o il cibo, da soli, poco aiutano.
In relazione alla mia esperienza come promotore finanziario , vi posso dire che il risparmio gestito italiano, rispetto a quello tedesco o americano e' in una situazione di forte ritardo tecnologico e qualitativo.
Di questa situazione e' responsabile la classe dirigente e politica e sindacale italiana degli ultimi 20/25 anni.
Se pero si dice una cosa del genere alla classe dirigente italiana , poi si offendono e ti licenziano dal lavoro o ti isolano o ti boicottano magari facendo finta che in realta' ti hanno aiutato.