domenica 14 agosto 2011

Perche' la manovra e' il gioco delle tre carte (senza l'orca assassina della Wind)

La manovra varata ieri dal Governo italiano e' il tipico gioco delle tre carte di gattopardesca memoria.
L'unico cambiamento sostanziale e' relativo alla modifica della tassazione delle rendite finanziarie che passano dal 12,5% al 20%, con una misura discriminatoria perche' non applicata ai titoli di stato.Per quanto riguarda il contributo di solidarieta' si puo' dire che sia sostanzialmente irrilevante dato che  il prelievo e' sulla parte eccedente i 90.000 eur e quindi se una persona guadagna 91.000 eur paghera' il 5% su 1000 eur ossia la non notevole cifra di 50 euro su 90.000, pari allo 0,05494 per cento.
Invece del 5% , con il contributo di solidarieta' si doveva agire sulla differenza almeno con un 12,5% o con un 20% o 25%, perche' la solidarieta', in una situazione di emergenza, non la si crea con le bricciole.
Per quanto riguarda l'eliminazione delle Province, misura per me sbagliata , dato che preferirei un dimagrimento, si deve vedere se le persone licenziate non siano poi riassunte in Comuni, regioni, ASL, forestali etc; si deve vedere quindi se l'eliminazione e' effettiva o taroccata.
Relativamente all'aumento dell'eta' pensionabile per le donne del settore privato, anticipato al 2016 si va alle calende greche dato che siamo nel 2011.
Altro gioco delle tre carte e' quello relativo alla tracciabilita' dei pagamenti passati da 3000 eur a 2500, a questo punto era meglio se passavano da 3000 eur a 2999; personalmente sono contro la tracciabilita' dei pagamenti, quando poi in modo molto agevole moltissime persone hanno conti in Svizzera, a Singapore o alle isole Cayman.
La manovra non e' quindi contro la classe media ma contro chi detiene titoli finanziari anche se in questo caso si va nel senso della armonizzazione comunitaria.
Non capisco quindi chi si straccia le vesti, come ieri Vittorio Feltri su Il Giornale , oppure le fantasiose invenzioni di Carlo Lottieri di ieri sul giornale l'Ordine di Como, dell'istituto carlo Bruni.
Secondo  Carlo Lottieri "colpire i redditi medio alti vuol dire negare futuro al paese", quando come spiegato sopra i redditi medio alti non sono colpiti.
Con l'attuale manovra si continua nel solco della tradizione  italiana del "chiagni e fotti" o del "facimmo ammuina" , dei piccoli passi si , ma verso il precipizio.