sabato 31 luglio 2021

ARISTOCRAZIA 2.0 di ROGER ABRAVANEL

"aristocrazia 2.0" e' un ottimo libro con un taglio rivoluzionario per la mentalita' italiana da aristocrazia 1.0 e con alcune informazioni, in italiano, che erano contenute solo in precedenti libri in inglese. Con me, al di la' di alcune osservazioni / critiche che poi  faro', Roger Abravanel sfonda una porta aperta, per usare una metafora.Riporto qui, per esempio, un mio articolo sugli esami standard apparso sul mio blog ed altre mie analisi;_Idee ed analisi politiche copiatemi negli ultimi anni.Negli ultimi anni mi sono state copiate molte idee ed analisi politiche nel settore dell' economia e della politica, sia interna che internazionale.Si va dalla analisi sulle delocalizzazioni od offshoring, che nel 2012 sottolineai politicamente nei miei video su you tube, all'analisi relativa alle infrastrutture italiane che vanno rifatte, molto prima del crollo del ponte di Genova e di Annone Brianza, di cui parlai in una telefonata a MILANOW del 4 maggio 2016, in https://www.youtube.com/watch?v=dOQzYCQi9WQ, ad altre idee ed analisi contenute nei miei video su YOU TUBE.Ma una idea che non mi e' stata riconosciuta,in modo macroscopico, come altre d'altronde, e' quella degli esami standard ossia dell' INVALSI.Infatti, nel 2012 , dopo aver sostenuto due esami TOEFL , uno in Bocconi ed un altro a Londra, ed aver sostenuto l'esame standard di promotore finanziario, esame CONSOB, a Milano, inviai una lettera sugli esami standard che trovate qui di seguito : "Mi permetto di dissentire fermamente con l'articolo di Attilio Briccola "Educazione fattore di sviluppo" apparso oggi, 10 giugno 2012, nell'inserto al giornale LA PROVINCIA -MAG-, in particolare con l'affermazione ripresa da Aldo Cazzullo "Siamo la generazione che ha disobbedito ai padri ed obbedito ai figli" .

   In realta' la generazione attualmente al potere in Italia, quella che poi sostiene ed ha sostenuto Attilio Briccola e la sua Compagnia delle opere e' quella del 1948/1950 che ha disobbedito ai padri ed ha svantaggiato i figli, vedasi l'attuale tasso di disoccupazione giovanile in Italia.
 Naturalmente nulla di personale, sto parlando di UNA CLASSE DI ETA' che pero' come argomentato anche nell'articolo "Liberta',musica e ora la pensione, la vita (in discesa) dei nati nel 1948" del Corriere della sera di lunedi 16 novembre 2009 ha avuto parecchi onori senza simmetrici oneri. Sul discorso educazione poi ci si deve chiedere in modo piu' preciso cosa si intenda per educazione, che Attilio Briccola definisce come "la capacita' di stare davanti alla realta', comprendendone tutti i fattori".
  Anche perche' di solito, e lo dico da laureato in giurisprudenza nel 1993 alla Universita' cattolica del sacro cuore di milano, l'educazione coincide con il titolo di studio, magari conseguito sulla base di esami standard come per es il Toefl o il Gmat americani e non esami truffa.L'educazione sicuramente non garantisce la sopravvivenza fisica ed economica , ma e' un modo per valutare una persona, prendendo poi in considerazione anche altri fattori
 Tra l'altro , in Italia, paese definito da alcuni una mediocrazia, i laureati , percentualmente , sono in numero assai inferiore rispetto a paesi come UK, Francia o Germania."
 Quando la mia lettera sugli esami standard fu pubblicata sul quotidiano LA PROVINCIA di Como di Martedi' 12 giugno 2012, l'Invalsi esisteva come Istituto Invalsi ma non era somministrato a scuola su larga scala.
  E' solo dopo la mia lettera sugli esami standard del 12 Giugno 2012 che inizia la somministrazione di massa dell'esame standard INVALSI.
  Ecco che quindi, non mi e' stato riconosciuto il merito di aver lanciato, almeno a livello di relazioni pubbliche, l'esame INVALSI come imitazione degli esami americani TOEFL e GMAT.
  Poi in Italia ci si lamenta dicendo che c'e poca meritocrazia.
  
Principalmente , l'esame standard serve per avere un paese Italia molto piu' moderno._

Ancora riporto la mia telefonata a Milanow sul testo di Charles Dumas "globalization fractures" che  da pag 142 a pag 147 parla di "assenza del ruolo della legge" in Italia , di debolezza dell'Italia nell'high tech, nelle grandi imprese e di imprese familiste/famigliari: https://www.youtube.com/watch?v=FJUdLXZJODY .
Charles Dumas analizza gli ultimi 20 anni della economia italiana con una critica simile a quella di Roger Abravanel, mentre Roger Abravanel parte dagli anni '50, in modo piu' completo. Quindi io , generalmente sono molto d'accordo su quello che Roger Abravanel sostiene nel suo  libro.
 Volevo pero' fare alcune osservazioni: pur essendo di conseguenza favorevole al capitalismo come sistema "migliore" volevo ricordare alcune cose non del tutto positive; A) scollegamento dell'oro dal dollaro US nell'agosto del 1971 B)Delocalizzazioni _si legga THE TRAP di James Goldsmith C)Criptovalute , che sembra che siano nate nella sylicon valley D) spostamento della sede di grandi aziende in nazioni con tasse piu' basse come evasione fiscale. 
Sono tutte cose non positive non necessariamente legate alla "economia della conoscenza" ma che impattano sulla economia della conoscenza cosiccome una guardia di finanza che non funziona e' un driver della economia della conoscenza (Roger abravanel arriva a dire che e' molto piu' grave non pagare le tasse che non votare, come penso anche io).Inoltre penso che se  l'italia e' una foresta pietrificata da famiglie e familismo e i managers siano svantaggiati immeritevolmente in Italia, negli USA gli stipendi dei manager siano troppo elevati ed a questo riguardo volevo ricordare che Robert Putnam , nel suo saggio "la tradizione civica nelle regioni italiane" parla dell'esistenza di rapporti orizzontali nel nord italia contrapposti ai rapporti verticali nel sud dove c'e' meno capitale sociale ed eguaglianza, per non parlare del testo di J.K. Galbraith "the economic of innocent fraud" dove si dice che a wall street  i managers hanno troppo potere in confronto al sistema sociale ed agli azionisti. Quindi mentre negli USA i managers sono pagati troppo , in italia c'e una mentalita' negativa antimanagers e antimeritocrazia. Interessante a questo proposito e' il parallelismo tra Bloomberg e Silvio Berlusconi; a pag 173 Roger Abravanel dice che "Le aziende di Berlusconi possono permettersi di essere guidate dai figli del fondatore, bravi o meno che siano, non si puo' sapere, perche' godono della protezione politica di Berlusconi senior, che in Italia vale molto (basti guardare l'andamento dei titoli Mediaset in borsa in parallelo alle fortune politiche di Forza Italia)."
Roger abravanel , giustamente , a pag 94 del suo libro,dice che in Italia c'e' meritocrazia solo nello spettacolo e nello sport. Inoltre in italia c'e un cattomarxismo di fondo che impedisce anche di licenziare chi colto a rubare ossia si tutelano troppo alcuni deboli .Anche per la analisi di Roger Abravanel sullo strapotere della magistratura sono molto d'accordo con Abravanel  quando parla di controlli e bilanciamenti che ci sono in Germania ma non in Italia (ne ho parlato con un avvocato di Como, ma , con mentalita ristretta giuridica mi ha detto che l'unico modo per limitare la magistratura era cambiare la costituzione all'art 104 comma 1; ma l'avvocato si sbaglia perche' qui il problema non e' formale giuridico ma di balance of powers di fatto); sulla magistratura si veda ancora anche il mio video   https://www.youtube.com/watch?v=FJUdLXZJODY . Sono poi totalmente d'accordo sul capitolo Universita'. 
Consiglio vivamente l'acquisto del testo di Roger abravanel "Meritocrazia 2.0" perche' innovativo e positivamente rivoluzionario per l'Italia.