domenica 6 novembre 2022

ETICA DEL LAVORO (NON SECONDO MAX WEBER)

 L'altro giorno stavo leggendo, sul Corriere della sera, una intervista ad un tizio figlio di un industriale francese  che ha una azienda che fattura circa 50 miliardi di euro (guarda caso sposato con una fotomodella) che parlava, nella intervista di "etica del lavoro" (non faccio nomi perche' la mia vita e' gia' abbastanza complicata).

Ma come puo' , il figlio di uno che fattura 50 miliardi di euro e che lavora nella azienda del padre (ossia un figlio di papa'  con i fiocchi) parlare di etica del lavoro? 

Mi sembra che ci sia molta ipocrisia nelle parole di questa persona.

Se parlava di "etica del lavoro" mio padre o il fondatore della IKEA, entrambi gran lavoratori e self made man, potevo anche essere d'accordo con loro, ma in questo caso mi e' difficile comprendere come una persona estremamente privilegiata e "figlia di papa" possa parlare di "etica del lavoro".

Tutto cio' dimostra come spesso il Corriere della sera (e anche un certo mondo europeo in generale) sia un giornale bizzarro e radical chic ipocrita.