mercoledì 12 giugno 2013

LA PERSONA SI VALUTA DALL'EDUCAZIONE

Riporto mia lettera pubblicata dal quotidiano La provincia di Como in data 12 giugno 2012:



"Mi permetto di dissentire con l'articolo di Attilio Briccola "Educazione fattore di sviluppo" sul mensile MAG, in particolare con l'affermazione ripresa da Aldo Cazzullo, "Siamo la generazione che ha disobbedito ai padri e obbedito ai figli".
In realta' la generazione attualmente al potere in Italia, quella che poi sostiene ed ha sostenuto Attilio Briccola e la Compagnia delle opere e' quella del 1948/1958 che ha disobbedito ai padri e creato svantaggi per i figli; vedasi l'attuale tasso di disoccupazione giovanile in Italia.
Naturalmente nulla di personale, dato che parlo di una classe di eta' che pero',come argomentato anche nell'articolo "liberta', musica e ora la pensione, la vita (in discesa) dei nati nel 1948" del Corriere della sera del 16 novembre 2009, ha avuto parecchi onori senza i simmetrici oneri. Sul discorso educazione poi ci si deve chiedere in modo piu' preciso cosa si intenda per educazione, che il signor Attilio Briccola definisce come "la capacita' di stare davanti alla realta', comprendendone tutti i fattori". Anche perché di solito e lo dico da laureato in giurisprudenza nel 1993 alla Universita' cattolica del sacro Cuore di Milano, l'educazione coincide con il titolo di studio, magari conseguito sulla base di esami standard, come per es il Toefl o il Gmat americani e non esami truffa.
L'educazione non garantisce la sopravvivenza fisica ed economica, ma e' un modo per valutare una persona, prendendo poi in considerazione anche altri fattori.
Tra l'altro in Italia, paese definito da alcuni una mediocrazia, i laureati, a livello della attuale classe dirigente, sono inferiori, percentualmente, rispetto UK, francia e Germania. Dottor Gianpaolo Bernasconi, Faloppio"
Segue risposta di Giuseppe Guin