lunedì 6 marzo 2023

L'ESTABLISHMENT ITALIANO E' COMPLICE DI QUESTA DESTRA

 Veramente ottimo articolo di Salvatore Bragantini su IL DOMANI "l'establishment italiano e' complice di questa destra" (Potevi anche capirlo prima, caro Salvatore Bragantini, che la destra italiana e' conformista, gattopardista, non europeista ma nazionalista italiana, trasformista e mafiosa nel senso di legata alla mafia siciliana e cosi' l'establishment italiano: e' per questo che io, pur non essendo comunista, ossia non avendo mai votato a sinistra, adesso non vado piu' a votare).

_ Il governo di Giorgia Meloni, il piu' a destra della storia repubblicana, difende lo status quo:il nostro moderatismo ricambia con un premuroso sostegno.Non un afflatto di solidarieta' nazionale lo spinge, ma il nostro pavido opportunismo. Se prima sosteneva governi ben inseriti nel quadro istituzionale europeo, ora e' cambiato tutto.; governa chi fino a ieri aggrediva l'Unione Europea, invocava l'uscita dall'euro, si beffava della disciplina di bilancio, appoggiava la Russia di Vladimir Putin. C'e' nel DNA dei tre partiti di governo insofferenza per i contrappesi istituzionali che limitano i poteri della maggioranza.Col suo silenzio questa parte della classe dirigente compra la benevolenza del governo per chi investe poco e paga poco il personale nonostante l'inflazione appiattendosi sui prodotti di basso rango. Fosse conscio del proprio ruolo l'establishment tutto farebbe crescere il "capitale umano" e competitivita'.Cercando personale ben qualificato, alzerebbe il livello medio dei percorsi educativi, ma si contenta degli assolo del ministro Valditara.Ne soffrono le imprese che tengono a galla il paese.La "preparata" Meloni spaccia per rivoluzione fiscale una vecchia idea di "concordato fiscale", roba da commercialisti di terza fascia. Lasciamo sullo sfondo l'inumano trattamento dei migranti, la gestione del caso "Cospito" volta ad aizzare il vasto mondo del dissenso, il muso duro sui Rave Party, l'aggressione verbale all'opposizione del vicepresidente Copasir Donzelli.; per molti aspetti si rivede l'intolleranza della destra ex MSI. Non minori rischi comporta il sostegno di Meloni alla Polonia nel contrasto con la UE, che blocca i fondi della next generation Eu perche' asfalta lo stato di diritto: con il presidente Andrzej Duda del partito Diritto e Giustizia - nella tomba di Highgate certo Orwell sorride amaro- Meloni auspica un "ribaltone" che dia il governo della UE al duo fra Conservatori-Riformisti e Popolari. Intendono rompere l'accordo fra questi e i socialdemocratici che da sempre regge l'UE. A Varsavia  i due han parlato di un' "europa delle Patrie" che seppellirebbe definitivamente l'anelito ad "un unione sempre piu' stretta" perseguita fin dal trattato di Roma (1975). Corollario di tale anti-storico nazionalismo e' l'ostilita' la progetto di una politica estera unitaria e un'industria militare comune per l'Ue. Di qui la netta avversione alla linea perseguita, a fatica, dal Presidente francese Macron, che non a caso Meloni non trova il tempo di incontrare.Il nostro piccolo establishment ama regalarci pensose riflessioni sulle nostre arretratezze, primeggia fra queste la sua pavidita' e la gestione familistica di tante imprese. sarebbe utile un veloce ripasso degli eventi del XX secolo._