martedì 26 giugno 2018

PERDITE DELLA GRECIA

Riporto un ottimo scritto di  UDO GÜMPEL:
(25 gennaio 2015, all’indomani della vittoria di Syriza alle elezioni greche – dal suo profilo facebook)
È cominciata l’ora della verità per Alexis Tsipras.
Ha vinto giustamente in Grecia e ora deve governare un paese rovinato da tutti governi precedenti. Tsipras su una cosa ha certamente ragione: La Grecia così come è conciata oggi non potrà mai pagare i 350 miliardi di debiti di stato. E gli Stati dell’Euro devono finalmente dichiarare pubblicamente ciò che loro sanno da anni ma temono di ammettere: La Grecia è uno Stato fallito, in bancarotta, totalmente insolvente, e da anni. È sopravvissuta a stenti grazie ai 237,5 miliardi europei dei paesi dell’Euro e del FMI, dati in tre programmi di aiuti. Nonostante i tassi favorevolissimi accordati intorno al 1% potranno rimborsare poco o niente. I privati creditori sono già stati tosati nel primo haircut nel 2012 per 103 miliardi di Euro, una perdita superiore al 50% del loro capitale investito. Chi comprerebbe mai più un titolo di stato greco? Nessuno sano di mente. Ora vediamo il programma di Tsipras. Farà meglio dei suoi predecessori?
Le origini dell’attuale disastro era una orgia di spesa pubblica. Dal 2002 al 2009 la Grecia ha finanziato ben 170 miliardi di uscite permanenti con il ricorso al debito, facendo lievitare lo stock totale dal 152 miliardi iniziali ai 350 allo scoppio della crisi. Quali erano le cause dunque? Assunzioni folli nel pubblico impiego. Regalie fiscali a tutti. Innalzamento di stipendi in ogni settore, pensioni per tutti “gratis”, anche senza aver mai versato un soldo. Tutto grazie all’Euro garantito dai paesi-partner. Come credevano o facevano finta di credere le banche, colpevoli anche loro di creduloneria massima. Pazienza, loro, i privati, sono stati tosati bene: hanno perso più della metà del loro capitale nel primo haircut greco. Il problema del governo Tsipras è uno solo. Il programma politico del giovane vincitore dell’estrema sinistra è esattamente lo stesso di Nea Demokratia e del Pasok. Spendere e spandere i soldi degli altri. Solo che oggi questi soldi “degli altri” non esistono più. Nessuna banca del mondo presta più un dollaro, un euro alla Grecia senza le garanzie reali dei partner dell’Euro.
Naturalmente, i gonzi credono che ora tutto sia un problema della Germania. Al contrario. L’Italia ha impegnato 54 miliardi di Euro negli aiuti, la Germania perderebbe fino a 75 miliardi, nel caso di una insolvenza completa. Ma la Germania ha il bilancio pubblico in avanzo, mica in rosso. Sarebbe un colpo, ma rimarrebbe sempre sotto il 2 % del deficit. Accettabile, per un anno. Per l’Italia sarebbe un tracollo finanziario totale. Il default della Grecia tirerebbe dietro il semi-default dell’Italia. Ora, è bene che Tsipras governi. E` bene che lui si renda conto che la vita con i soldi prestati – prima dalle banche e ora dai cittadini europei – è finita da un po’.
Tsipras caccia la Troika? Ci provi. E allora cerchi di far pagare le tasse ai Greci. Magari chiede aiuto ai miliardari greci che hanno sistemato 200 miliardi di Euro sui conti svizzeri. Oppure chiede alla sinistra radicale europea una auto-tassazione per mantenere statali che protestano di andare in pensione con 62 anni, richiesta incredibilmente brutale che priva il milioncino di statali della Grecia di preziosi anni della pensione. È giunta l’ora della verità.