mercoledì 12 dicembre 2012

REATO di TORTURA : mancata introduzione in Italia


Fare causa, per far valere i propri diritti non e' una cosa cosi' semplice.
Possono mancare i soldi, puo' mancare il bravo avvocato, o semplicemente si viene "sconsigliati" al fine di evitare che si possa citare una persona in giudizio oppure i tempi della giustizia sono troppo lunghi.
 
 
Ma se poi la legge non esiste la cosa , ossia fare causa, e' semplicemente IMPOSSIBILE.
 
In Italia questo e' il caso del reato di tortura.
 
La convenzione dell 'ONU contro la tortura, definisce la tortura come "L'atto con il quale un agente della funzione pubblica - personalmente o da altri su sua istigazione o con il suo consenso- infligge dolore o sofferenze forti, fisiche o mentali, per ottenere informazioni o confessioni, o per punire o intimorire la vittima."
 
Tale reato, se esistente nell'ordinamento italiano, sarebbe stato applicato nel caso della scuola Diaz nel G8 a Genova relativamente a cittadini italiani e non italiani. 
 
La convenzione ONU contro la tortura e la convenzione europea dei diritti dell'uomo impone agli stati membri l'inserimento del reato all'interno dell'ordinamento, ossia codice penale.
Ma l'Italia non ha mai , ad oggi, introdotto nel codice Rocco, ossia nel suo codice penale, il reato di tortura.